Cappella
La contrada Cappella sorge ai piedi delle “Coste” del Monte. A vocazione contadina, questo luogo apparteneva alla Abbazia benedettina di Santa Maria a Cappella, sita in Napoli. Era una grancia, cioè un luogo di produzione agricola al servizio dei monaci. L’abitato sorge intorno alla chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, fondata alla fine dell’800, e insiste sulla strada detta via Cappella, che dal medioevo in poi svolgeva la funzione di collegare il promontorio a Pozzuoli e che percorre una parte dell’antico asse viario romano che congiungeva il porto militare di Miseno con Cuma. Sulla strada insiste la necropoli romana.
Alcuni atti ufficiali del XVII secolo già definiscono la contrada con il nome Cappella. Il nucleo abitativo stabile nasce solo nell’ottocento, trovandosi tra la palude del lago Fusaro e la palude del lago Maremorto, aree acquitrinose. In epoca borbonica l’area fu bonificata e solo allora Cappella divenne centro abitato, il Casale. Casale etimologicamente significa insieme di case, di fondi rustici ad esse pertinenti. La sua origine contadina è ancor oggi apprezzata, specie per l’aggregazione di case e vicoletti, un tempo percorsi quotidianamente dalle donne alle prese con i lavori rurali.
La Necropoli
La Necropoli di Cappella fa parte di una serie di mausolei costruiti sulla strada che collegava il porto di Miseno con Cuma. È la necropoli della Preatoria Classis Misenensis cioè la flotta militare di Miseno. Lo studio della Necropoli ha permesso la ricostruzione di informazioni sulla vita dei soldati. All’interno si conservano due affreschi di cui uno è tra i pochi al mondo a raffigurare la divinità greca Selene, “guardia del sonno eterno”. Presenta vari tipi di sepoltura dalla incinerazione alla inumazione, specchio dei cambiamenti culturali della comunità romana.