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Ncopp' i ccruci

12/03/2021 19:53

AmontediProcida

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Ncopp' i ccruci

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Le coste di Monte di Procida tra le più belle del circondario flegreo, illuminate dal sole e rese salutari dall’aria marina, sono state da epoche remotissime luoghi privilegiati da antiche popolazioni. Quest’area fu messa a coltura grazie all’intervento di enti religiosi che favorirono i contadini che già conoscevano il promontorio. Le coste del promontorio furono inizialmente preferite soprattutto per la vite, come ci dimostrano gli innumerevoli ambienti rurali utilizzati soprattutto per la vinificazione. La contrada “Ncopp’ i ccruci” è ubicata a nord est di Monte di Procida. Il toponimo le fu dato agli inizi del 900, quando i missionari Passionisti posero, in vari punti della contrada, le croci in ferro a memoria del loro passaggio. Comprende le località Monte Grillo, piazza san Giuseppe, il Cercone.

Montegrillo è la terrazza sui Campi Flegrei da cui si ammira il golfo di Napoli, tutta la costa della penisola sorrentina e l’arcipelago campano. In buona parte dei Campi Flegrei sono state ritrovate tracce di civiltà vissute nel neolitico; questi territori furono scelti per insediamenti abitativi fin dall’antichità.

Montegrillo, detta anche zona del promontorio dei Campi flegrei, è anche chiamata” le coste” per la coltivazione della vite a terrazzamenti sul mare. Qui si sviluppa un tipo di abitato sparso, con costruzioni rurali di tufo detti cellai. I primi cellai risalgono al 1400. Tipici casolari agricoli con tetto a volta e ingresso con portone in legno doppio, con o senza finestre fortificate da griglie di ferro, queste prime costruzioni erano adibite al ricovero per attrezzi e utensili per la vinificazione e a dispensa dei prodotti agricoli. Particolare la varietà architettonica; il locale adibito a cantine, la cella, era parzialmente interrato, per evitare gli sbalzi di temperatura che potevano compromettere il mantenimento dei prodotti agricoli, le aperture a bocca di lupo permettevano il mantenimento costante delle temperature interne. Successivamente i cellai diventarono dimore dei contadini e spesso a ridosso della struttura venivano costruiti piccoli ambienti sovrapposti con volte a padiglione e scale esterne.